sabato 30 agosto 2008

La domanda si mantiene alta ma si compra con il passaparola

Minuscola, inquietante e incantevole. Si stagliano su un mare cristallino le multiformi rocce nero-violacee di Linosa, isola vulcanica nel mezzo del Canale di Sicilia, in posizione equidistante (poco più di 160 km) tra la costa agrigentina e il continente africano. La più piccola tra le isole abitate delle Pelagie è, come Lampedusa, tra i luoghi prediletti nel Mediterraneo dalla tartaruga Caretta per depositare le sue uova sotto la sabbia a pochi metri dalla battigia. Ma si distingue dall'isola più grande del l'arcipelago per molti aspetti. È infatti la parte emergente di un vulcano spento da migliaia di anni, le cui pareti sprofondano fino a 700 metri di profondità. Inoltre, contrariamente a Lampedusa, il suo territorio interno si mantiene ancora molto fertile. Aspetti a cui si aggiungono una flora molto varia e una folta presenza di uccelli marini. Tra le 18 isole minori siciliane l'antica Aethusa per i greci e Algusa per i romani, è considerata tra le mète più indicate per gli amanti dell'ecoturismo, delle immersioni e delle vacanze all'insegna del l'assoluta tranquillità. Evocano quest'idea anche gli attraenti contrasti cromatici tra l'azzurro intenso del mare e i colori accesi delle case dei pescatori. Sono proprio queste gli oggetti del desiderio per un investimento immobiliare: un obiettivo inseguito, spesso per anni e senza successo, da non pochi habitué dell'isola. A Linosa infatti, «a differenza delle locazioni stagionali, un mercato delle compravendite in pratica non esiste – spiega Salvatore Tuccio, della Pelagos, locale associazione non profit per la promozione del turismo ambientale –, la conclusione di un affare è un fatto molto sporadico anzitutto a causa della scarsità di manufatti in vendita. Sull'isola un'espansione immobiliare è inconcepibile per via dei vincoli di riserva che insistono sulla quasi totalità del territorio». Comprare una casa a Linosa è una scelta forte. L'isola sconta infatti annose inefficienze sul fronte dei trasporti marittimi. «A ridurre il numero dei visitatori (da qualche anno nel mese di luglio sugli stessi livelli di settembre) sono in particolare i costi elevati dell'aliscafo, le riduzioni dei voli su Lampedusa e la poco razionale combinazione di questi con gli orari dei collegamenti tra l'isola più grande e Linosa». La domanda di case rimane alta ma finora le pochissime transazioni concluse in un ampio arco di anni non hanno mai registrato l'intervento di intermediari professionali. In base alle informazioni raccolte da operatori turistici attivi sull'isola, se si tratta di case di medie dimensioni in buono stato, le richieste, che talvolta compaiono su cartelli nel centro abitato, partono da 150mila euro fino a superare i 200mila.
ilsole24ore

giovedì 28 agosto 2008

Il Prefetto in vacanza sull'isola di Linosa

Illustrissimo SE signor Prefetto apprendiamo con piacere dalla stampa della sua vacanza nell’isola di Linosa, questo ci compiace e ci lusinga particolarmente soprattutto perché lo scrivente che rappresenta la CONAPO Provinciale di Agrigento vive in un Isola (Lampedusa) che come Linosa sà cosa significhi l’isolamento , le difficoltà , i disagi quotidiani che solo chi non è sensibile e non le vive può non comprendere. Avrà certamente potuto ammirare i colori le bellezze particolari ma soprattutto la genuinità della gente del posto, quella genuinità con modo di porsi con un basso profilo che contraddistingue e fà della gente di Linosa cittadini unici ed esemplari anche nei momenti di aiuto e di protesta, tutte quelle cose che oramai anche in un Capoluogo di Provincia vanno sparendo. Sicuramente i cittadini di Linosa nel dialogare con lei avrà avuto modo, tra tanti problemi, di rappresentarle le difficoltà di un’ isola che non ha ancora un Presidio dei Vigili del Fuoco e quindi la mancanza di un diritto come il soccorso da parte dei Vigili del Fuoco. Le avranno sicuramente detto come la notte del 19.07.2008 gli stessi isolani con l’aiuto dell’arma dei carabinieri hanno salvato un’intera famiglia dalle fiamme sprigionate nel loro appartamento , le avranno certamente raccontato come un gruppo di turisti posti sulla spiaggia sparivano inghiottiti dalla montagna senza che abbiano potuto avere il dignitoso tentativo e il minimo soccorso , le avranno certamente raccontato le difficoltà che incontrano ogni qualvolta arriva il carburante sull’isola , non le avranno certamente raccontato come si sono dovuti arrangiare in tanti di quei incendi di sterpaglia poiché oramai nei loro disagi un fuoco in campagna è diventata cosa di poco conto. Questa gente deve avere un Presidio dei Vigili del Fuoco.
Basta poco, basterebbe un automezzo e una squadra mista tra personale permanente e discontinuo, le difficoltà maggiori sarebbero di reperire personale autista , ma si potrebbe far conseguire la patente di terzo grado al personale Volontario (come in tanti distaccamenti d’Italia) residente che già sull’isola di Linosa è presente e se necessario completarlo con volontari di Lampedusa e della terra ferma( piu di 150). Siamo certi del suo interessamento per la risoluzione della problematiche, come siamo certi che Linosa anche se lontana già è parte di lei con i suoi colori e i suoi silenzi quei silenzi della gente umile e rispettosa.
Il Segretario Provinciale
Di Malta Antonio

mercoledì 27 agosto 2008

Il Prefetto a Linosa


Sono passati venti lunghi anni da quando l'ultimo prefetto di Agrigento mise piede sull'isola di Linosa. Allora fu il prefetto Giorgiani che fece visita agli isolani, oggi invece è l'attuale rappresentante del Governo, Umberto Postiglione. Insieme alla moglie e al figlio, è stato sulla minore delle Pelagie per passare i suoi primi giorni di ferie: quattro in tutto. E' ripartito stamane a bordo della motonave Palladio destinazione Porto Empedocle.

”Sono stati i primi quattro giorni di ferie - ha esordito il prefetto – dopo una lunga ed estenuante estate passata nel mio ufficio per fronteggiare la carenza idrica, gli sbarchi d'immigrati e tanti altri problemi che affliggono il territorio agrigentino”.

Ma, pur essendo in vacanza, non ha voluto perdere l'occasione per accogliere le richieste e i problemi dei circa 450 abitanti dell'isola, organizzando un incontro presso i locali della chiesa parrocchiale di San Gerlando.

"Siamo lusingati della sua presenza sull'isola” ha affermato il delegato sindaco di Linosa Salvatore Remirez che ha continuato: "Abbiamo molte necessità, molti problemi, molti disagi che oggi ci portano a veder emigrare i nostri figli”.

Dopo aver salutato i residenti, il prefetto è intervenuto chiedendo all'assemblea di segnalare, senza timore, le problematiche a cui quotidianamente debbono far fronte: "Siamo nella casa del Signore- ha affermato Postiglione, cercando di nascondere la commozione - e qui tutte le nostre vite vengono riassunte. Cerchiamo di pensare che siamo tutti davanti a Dio, non abbiate timore nel denunciare i problemi che vivete tutti i giorni”.

A quel punto gli isolani che hanno preso parte all'incontro, durato per più di due ore e mezzo, hanno presentato al prefetto le maggiori difficoltà che attanagliano la dura vita isolana. La sanità, uno fra i più rilevanti disagi: sull'isola, infatti, è presente una sola guardia medica con due medici.

"Mentre le tartarughe- ha detto un'isolana al prefetto - hanno continue cure, radiografie anche a ‘raggi x', ecografie e costanti controlli, noi dobbiamo per forza spostarci da Linosa”.

Ed ancora la mancanza di un presidio dei vigili del fuoco è causa di pericolosi interventi operati dagli stessi cittadini per fronteggiare grandi e piccoli incendi. Il duro lavoro dei carabinieri della locale stazione, unica autorità di polizia giudiziaria sull'isola, costretta, ad esempio, a far dipingere il prospetto della caserma agli stessi militari. Il degrado che caratterizza le strutture scolastiche, ormai cadenti e quasi diroccate. Il pesante rapporto con le agenzie di trasporti, che, da qualche anno, non fanno più attraccare la nave proveniente da Porto Empedocle allo scalo vecchio, costringendo i cittadini a fare lunghi tragitti per raggiungere lo scalo. La mancanza di un distributore di benzina, che causa l'aumento del costo del carburante, giunto, per i linosani, a quasi 2 euro al litro.

"Con Lampedusa- ha denunciato un altro isolano - siamo, in teoria, un unico comune: ma perché, godiamo degli stessi vantaggi e viviamo gli stessi disagi?”.

Il prefetto incamera tutto nella mente prima di esprimere un parere. "Io credo che il turismo può aiutare l'isola di Linosa e suoi abitanti solo se rievochi le origini contadine dell'isola. Linosa, infatti non è un'isola di pescatori e si dovrebbe lavorare per recuperare questo tessuto contadino non ancora dimenticato e non ancora soffocato da un turismo molto ‘alla buona'. Secondo me un approdo alla vera realtà che non deve mistificare la reale natura dell'isola. In questa direzione Linosa potrebbe diventare un punto d'eccellenza del turismo siciliano. Dall'incontro avuto con i residenti sono emerse molte problematiche ma essendo di facile soluzione penso che di qui a poco riusciremo a risolverli”.
agrigentonotizie.it

giovedì 21 agosto 2008

Palladio ancora un'avaria, insorge il Pd lampedusano


Ancora una volta la motonave Palladio della Siremar in servizio da Lampedusa a Porto Empedocle si è fermata in pieno Canale di Sicilia per un'avaria mentre a bordo era carica di passeggeri. E' successo la notte scorsa durante il viaggio di ritorno verso Agrigento, concluosi all'una anzichè alle sette del pomeriggio di ieri. Grandi i disagi per i passeggeri coinvolti in questa nuova odissea in mare della motonave della Siremar, ma gravi anche i danni economici per i pescatori lampedusani per via del mancato viaggio di stamattina con centinaia di cassette di pesce rimaste sull'isola."Si tratta di disservizi - hanno scritto intervenendo i consiglieri del Pd di Lampedusa Giuseppe Palmeri, Giorgio Lazzara, Angelo Amato, Salvatore Prestipino, Vincenzo Billeci, Francesco Pamisano e Peppino - e di gravissimi danni alle isole di Lampedusa e Linosa". Per questo il gruppo consiliare ha deciso di rivolgersi alla Procura della repubblica di Agrigento. "Non è più possibile dicono i consiglieri lampedusani - assistere passivamente a questo scandalo, ancora una volta Lampedusa e Linosa sono costrette a subire disagi e disservizi con gravissime perdite economiche causate appunto da una società, la Siremar, che da tempo ormai dimostra di non essere in grado di garantire la continuità territoriale delle isole Pelagie"."A causa di queste navi da 'terzo mondo', Il pescato stamattina non è riuscito a partire per la terraferma causando per e i pescatori il rischio di perdere centinaia di casse di pesce, oltre ai disservizi causati ai turisti presenti nelle isole che dovendo rientrare dalle vacanze e rimangono bloccati a Lampedusa e Linosa, molti dei quali perdendo anche il biglietto e le prenotazioni di altre navi in partenza da Palermo per il continente".L'intervento dei consiglieri lampedusani si è concluso con l'invito al sindaco ed alla Giunta dell Pelagie di chiedere urgentemente al presidente della Regione e al Ministero delle nfrastrutture e Trasporti la scissione del contratto con la società Siremar. "Come gruppo consiliare Pd abbiamo chiesto ai nostri legali di verificare se sussistono i presupposti per denunciare la società Siremar per interruzione di pubblico servizio, stiamo anche presentando una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria ed urgente, per affrontare definitivamente il problema dei trasporti marittimi da e per le isole Pelagie, invitando l'intero consiglio a costituirsi parte civile in eventuali azioni legali nei confronti della Siremar.

agrigentonotizie.it