mercoledì 23 aprile 2008

travolto dalla moto del nipote

Un anziano agricoltore linosano è morto per le ferite riportate dopo essere stato investito da un motociclo. Ad aggravare il dolore per la sua scomparsa adesso concorre la rabbia dei parenti che monta per un presunto immotivato ritardo nei soccorsi.
Erano all'incirca le 21 di lunedì, lo scorso 21 aprile, quando Angelo Tuccio, pensionato di 65 anni, stava facendo ritorno a casa percorrendo a piedi una strada di Linosa poco illuminata con indosso, pare, una cappa scura munita di cappuccio che lo rendeva ancor meno distinguibile nell'oscurità.
Il caso ha voluto che da quella strada passasse a bordo di uno scooter F. B.: il ventiseienne nipote dell'uomo che, forse complice il vento che abbassava la visibilità, lo ha falciato senza rendersene conto. F. B. è in atto ricoverato al civico di Palermo: nello scontro ha riportato una frattura a una spalla.

"La morte di Angelo - ha detto Salvatore Tuccio, uno dei parenti - ci da un dolore doppio perchè dimostra come nei casi di emergenza la sanità ci abbandoni. Ci sentiamo ancora più isolati, abbandonati a noi stessi. Questa è l'ennesimo fatto che avviene sull'isola: noi meritiamo come gli altri soccorsi immediati. Non so se si sarebbe potuto salvare, lo stabilirà chi di dovere, ma sappiamo che in caso di emergenza è molto difficile che gli aiuti arrivino in tempo".

Questo l'accorato sfogo di uno dei congiunti della vittima, che ha anche raccontato di come l'elisoccorso che impiegherebbe appena 10 minuti a compiere il tragitto tra Lampedusa e Linosa sia invece arrivato dopo quasi 2 ore e mezza.

"Ho inoltrato formale interrogazione al sindaco di Lampedusa, Berdardino De Rubeis, e per conoscenza al prefetto Umberto Postiglione, affinché si faccia chiarezza sui motivi che hanno determinato questo ritardo nella macchina dei soccorsi - ha detto il delegato sindaco di Linosa, Salvatore Ramirez -. Si tratta di momenti preziosi per chi ha subito un incidente. Se succedesse un altro caso del genere dovremmo forse temere che i mezzi di soccorso non arrivino in tempo? Tutto ciò ci fa sentire isolati, qui da tempo si vive con la paura: siamo allarmati per quanto è successo perchè le cose brutte non succedono soltanto con la luce del sole nè tantomeno offrono un preavviso".

Ramirez accenna, quindi, a una burocrazia a fasi alterne: "Nel recente passato sono atterrati altri velivoli e persino di notte sono atterrati degli elicotteri. Ma non si sa perchè proprio in emergenza non si è riusciti in tempi confacenti al caso a produrre le necessarie autorizzazioni per il decollo" . Il riferimento appare chiaro: tra le voci susseguitesi durante l'attesa dell'elicottero c'era anche quella secondo cui il mezzo del 118 non ricevesse l'ok al decollo per la mancata omologazione della pista di atterraggio. Anche se, come affermato dal delegato sindaco, la pista è stata utilizzata comunque, e quella sera sia stata illuminata come prevede la procedura.
E' così che Angelo Tuccio dovrà aspettare ancora all'interno dell'ambulanza presente sull'isola, in uno stato di incoscienza e con evidenti fratture ed emorragie in corso, per poi essere intubato e sistemato per il viaggio dai paramedici finalmente giunti sulla più piccola delle Pelagie.
Purtroppo il viaggio alla volta dell'ospedale civico di Palermo si rivelerà vano, così come inutili saranno i tentativi, forse ormai tardivi, dei sanitari di tenerlo in vita: l'anziano morirà poco prima che sia trascorsa un'ora dal suo arrivo.
Per oggi è predisposta l'autopsia che mira a verificare se la morte sia sopravvenuta per motivi che nulla hanno a che vedere con il ritardo del ricovero o se la lunga attesa in assenza di cure mirate abbia accelerato un processo forse evitabile.

agrigentonotizie.it

Investito e ucciso dallo scooter del nipote

Destino crudele per Angelo Tuccio, un uomo di 65 anni, tutti vissuti nella sua amata Linosa, un padre di famiglia, onesto lavoratore che come ogni sera, anche la scorsa sera, si recava nella sua casa di campagna in contrada Manarazza. Lì preferiva passare la notte così da potersi svegliare il mattino direttamente in campagna e curare il suo orto. Ogni sera dopo cena percorreva quel breve ma buio tragitto. Ieri sera, intorno alle 21 è stato investito da uno dei non molti scooter che si trovano nell'isola. La dinamica non è chiara: di certo c'è che all'arrivo dei soccorritori, s'intuisce subito che le condizioni di Angelo Tuccio sono gravi. Come s'intuisce che sono serie anche le condizioni di Francesco Bonadonna di 22 anni, nipote del Tuccio, che era alla guida del motorino. Si mette immediatamente in moto la macchina dei soccorsi, ma a Linosa quando c'è un'emergenza tutto diventa più complicato. L'elicottero arriva dopo qualche ora, e inizia il volo verso l'ospedale Civico di Palermo. Qui si apprende la notizia che Angelo Tuccio è deceduto. «Non capisco il motivo del ritardo dell' elicottero - dice Salvatore Remirez delegato sindaco dell'isola - tutto è stato predisposto, l'impiegato comunale che guida l'ambulanza, le luci della pista, ma abbiamo atteso parecchio l'arrivo». Pare che l'eliporto di Linosa nonostante sia munito di illuminazione, non sia abilitato ai voli notturni, è quindi presumibile che possa essersi innescato un intricato giro alla ricerca di autorizzazioni. Francesco Bonadonna, l'investitore, è ricoverato all' ospedale Civico di Palermo con fratture agli arti. La salma di Angelo Tuccio farà ritorno a Linosa probabilmente nella serata di oggi. Questo è il primo incidente stradale mortale che si verifica nell'isoletta di Linosa.

lasicilia.it