lunedì 28 dicembre 2009

Linosa, elicottero... ma non per tutti

Linosa, elicottero... ma non per tuttiPDFStampaE-mail
SCRITTO DA AETHUS
DOMENICA 27 DICEMBRE 2009 18:56

Linosa, isola delle Pelagie a sud della Sicilia, per 9 giorni è rimasta completamente isolata. L'unico mezzo di trasporto che dovrebbe raggiungere quotidianamente l'isola è la nave che, a causa del maltempo, è rimasta ferma al porto di Porte Empedocle (Ag).

Alcuni abitanti dell'isola si sono celermente mobilitati per chiedere la disponibilità di un elicottero della marina che potesse svolgere le normali funzioni di comunicazione che in ogni luogo nel 2010 dovrebbero essere assicurate. Dopo molte insistenze, gli alti vertici, hanno pensato di mettere a disposizione un elicottero della marina militare: circa 60 persone erano in attesa in Sicilia di poter raggiungere le proprie famiglie per passare il Natale, i linosani stessi erano in condizioni di restrizione e regime obbligato, ma soprattutto c'erano persone che avevano urgenza di andare in continente per emergenze sanitarie.

Dopo 9 giorni di isolamento non si parla più di necessità, ma oserei dire di vergogna e emergenza. L'attesa estenuante di un elicottero è perdurata per 3 giorni, oltre i reali bisogni precedentemente descritti, si è aggiunta una forte ansia nell'attesa che ha condizionato psicologicamente in senso negativo tutta la situazione.

Questa situazione, a dir poco assurda si è, per così dire, conclusa con un viaggio in elicottero da Porto Empedocle a Linosa di 12 passeggeri, che al suo arrivo non ha espletato i bisogni più urgenti, lasciando sull'isola chi aveva realmente bisogno di essere portato al più vicino aeroporto. La confusione che si è venuta a creare, forse è dipesa da una mancanza di un reale piano di emergenza, che dopo 9 giorni di isolamento, dovrebbe scattare automaticamente.

Si spera che, da mancanze così gravi, possa scaturire un piano di intervento a livello nazionale e che quest'isola non venga considerata come appartenente allo stato italiano solo quando si avvicina il periodo elettorale.



youreporter.it

mercoledì 23 dicembre 2009

Programma manifestazione natalizia


Ass. culturale TEMPU NIVURU

presenta

MERRY CHRISTMAS 2009

25 dicembre

ore 16:00 CHIESA: Babbo Natale porta i doni di Gesù per ragazzi fino alla IIIa media.
ore 21:00 ORATORIO: serata danzante

28 dicembre

ore 10:00 ORATORIO: tombola per i ragazzi dalla Ia elementare alla Ia media.

30 dicembre

ore 10:00 ORATORIO: tombola per i ragazzi dalla Ia elementare alla Ia media.

31 dicembre

ore 21:00 ORATORIO: serata danzante

2 gennaio

ore 10:00 ORATORIO: cineforum per ragazzi

4 gennaio

ore 10:00 ORATORIO: cineforum per ragazzi
ore 20:00 ORATORIO: tombola per ragazzi della IIa media alla Va superiore

6 gennaio

ore 10:00 ORATORIO: serata danzante e premiazione "Presepe in Famiglia"


ps. La manifestazione sarà videofilmata in ogni suo momento


Con il patrocinio del Comune di Lampedusa e Linosa

«Noi, dimenticati d’Italia» L’inverno nei paradisi estivi

Isole minori, oasi di pace, esistenza difficile. D’estate luoghi senza tempo, paradisi per le vacanze. D’inverno battute da vento impetuoso, e dunque necessità umane e rifornimenti affidati a collegamenti marittimi influenzati dai capricci meteo.Spesso, poi, non si fa a tempo a uscire da una "segregazione", durata anche settimane, che la piccola finestra di sole e mare calmo spalancatasi d’improvviso per garantire che una nave possa rifornire di cibo fresco e magari anche dei medici, già si chiude per annunciare altri giorni in balia delle correnti.Abitanti costretti a dipendere dalla terra ferma: un fine gravidanza da programmare come un orologio svizzero, una visita dal dentista, una vacanza natalizia, si possono trasformare in lunghe e costose attese. Posta che non arriva per tempo e nessuna giustificazione sugli interessi di mora da pagare.La piccola Linosa, scoglio vulcanico del gruppo delle Pelagie, Lampedusa e Lampione, è una di queste vittime predestinate. Poco più di 410 abitanti, su circa sei chilometri quadrati d’isola, che da ieri si trovano di nuovo sganciati dal resto del mondo. Isolata per nove giorni, fino all’altro ieri, quando la motonave «Laurana» della «Siremar» era poi riuscita a spezzare l’assedio meteo, così da permettere il trasporto anche di decine di passeggeri da e per le isole Pelagie; ed ecco che il maltempo ha ristabilito il suo dominio.«I nostri abitanti hanno un grande spirito di adattamento, ma si sentono abbandonati. Tutti vengono e promettono qualcosa, poi se ne vanno e ci dimenticano. Bisogna saper mettere mano ai progetti veri, che esistono già e questo isolamento meteo non sarà più una spada di Damocle appesa sulle nostre teste - racconta al telefono il parroco di Linosa, don Giovanni Fragapane -. Quando un tempo i collegamenti erano garantiti da una vecchia bagnarola, navigava tutti i santi giorni dell’anno. Non c’erano libeccio né maestrale che tenevano». Un collegamento di emergenza è garantito, ma anche in questo caso dipende dall’intensità del vento, da un elicottero del 118 che staziona a Lampedusa, 25 miglia più a Sud, mentre la costa siciliana si trova a 60 miglia a Nord. Elicottero che proprio l’altro ieri è riuscito a prelevare un malato. Ma non sempre si arriva in tempo per salvare una vita umana. È successo già: un infarto è letale, una ferita che sanguina troppo anche.«Il nostro Natale sarà la riconferma di una salda vita di fede, che certo si esprimerà anche nelle difficoltà imposte dal nostro isolamento cronico - aggiunge don Giovanni -. Il pensiero, uno dei tanti, delle famiglie linosane e anche rivolto al ritorno, in tempo per la gioia della natività, dei loro ragazzi che proprio per questi nostri problemi sono costretti a studiare sulla terra ferma. Così come i malati che sono stati dimessi dagli ospedali della Sicilia, ma che non possono stare ancora con noi, se la nave non può garantire un collegamento sicuro. Non abbiamo un porto vero. Ma degli scali e se c’è troppo vento la motonave non può manovrare in sicurezza. Da nove anni io sono approdato come parroco di Linosa e ancora da molto tempo prima esistono progetti fermi che possono affrontare il nostro isolamento».Chi da Linosa parte per un giorno, anche solo per raggiungere la vicina Lampedusa con un nuovo servizio di aliscafo istituito quest’anno, rischia di rimanere bloccato per una settimana. Così accade anche per il cambio personale da garantire nel servizio di guardia medica o degli insegnanti che si alternano nelle scuole elementari.In tre mesi la nave a Linosa è riuscita ad attraccare una decina di volte, dovrebbe poterlo fare tutti i giorni tranne il sabato di riposo. Ma è anche capitato che quando è arrivata non aveva portato la posta e dunque bollette e spese rimaste inevase o concorsi statali andati perduti per sempre. «È sempre la solita storia - dice Fabio - un giovane linosano. I collegamenti navali rispettano la tabella di marcia e se il giorno di tregua meteo coincide con quello di riposo, non sempre il comandante decide di salpare per ridurre l’isolamento. Tanti anni fa la nave dei miei nonni, salpava con qualsiasi tempo, anche con mare forza sette, erano pagate a viaggio ed erano anche meno sicure di quelle moderne».
avvenire.it

sabato 19 dicembre 2009

Lampedusa: altra bufera giudiziaria

Lorenzo MontanaIl canile sotto sequestroDino de Rubeis
Altra bufera giudiziaria su Lampedusa, questa volta senza arresti. Sei persone indagate: il sindaco Bernardino De Rubeis, il direttore generale Salvo Caffo, il presidente del consiglio Vincenzo D'ancona il consigliere comunale Santino Brischetto, l'ex capo dell'ufficio tecnicoAlfonso Averna e l’ imprenditore Angelo Cucina. Le vicende monitorate sono una dozzina, le ipotesi di reato una quindicina. E’ c’è anche corruzione, abuso ed altro. Andiamo con ordine. Con un mega avviso di conclusione delle indagini preliminari, la Procura della Repubblica di Agrigento ha formalmente contestato ai sei indagati una miriade di reati. La corruzione viene ipotizzata a carico di De Rubeis perché un altro imprenditore, oltre Sergio Vella e Massimo Campione, avrebbe ammesso di aver ricevuto richiesta di una tangente da 50 mila euro dal sindaco per ottenere una licenza edilizia e costruire in località “Cala Croce”. I fatti risalirebbero alla fine del 2008. L’imprenditore che accusa si chiama Pasquale De Francisci. L’altra ipotesi di corruzione viene contestata al presidente del Consiglio comunale D’Ancona. Ma è una vicenda nota: l’aver preteso 10.000 euro dall’imprenditore Massimo Campione. Poi c’è la vicenda del canile di Lampedusa. E finiscono sotto inchiesta De Rubeis, Caffo, Averna e l’imprenditore Cucina. Il canile, sorto lungo la strada che porta al nuovo centro di accoglienza in contrada Vallone della Imbriacola non è mai entrato in funzione ed è stato sequestrato. De Rubeis ha costruito e rifinito un'area rendendola idonea per poterci ospitare i cani. LaProcura contesta le modalità amministrative utilizzate cioè una ordinanza urgente. Sembrerebbe che la struttura sia stata costruita senza i pareri necessari e i lavori sono stati fatti dalla ditta di Angelo Cucina. L’accusa della Procura fa leva anche sulla ipotesi di favorire l’arricchimento di determinate ditte locali dato che oltre alla realizzazione del canile sono state acquistate merci e materiali utili per la sua costruzione. In definitiva De Rubeis ha fatto fare diversi lavori con l'utilizzo di ordinanze ed urgenti e non con regolare gare di appalto e progettazioni, il segretario comunale, che è anche direttore generale, per avere legittimato i pagamenti alla ditta Angelo Cucina e l'ing. Averna per non essersi attenuto alle normative vigenti in materia di gare per pubblici lavori. Il consigliere comunale Brischetto entra nell’indagine per avere “distratto” utilizzandoli per altri scopi, due televisori e delle sedie. Infine la storia della denuncia di un ex assessore comunale, Lorenzo Montana, il quale subito dopo la scarcerazione di De Rubeis, dopo le note vicende di questa estate, è stato “dimissionato”. Montana ha lamentato,con il suo defenestramento, un danno economico. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, dunque, sono arrivate alla conclusione. Adesso gli indagati hanno la possibilità di farsi interrogare. Ma per loro è facile ipotizzare la prossima mossa della Procura: richiesta di rinvio a giudizio.

Vincenzo D'AnconaSantino Brischetto

grandangolo.it

mercoledì 16 dicembre 2009

Conapo:"Linosa merita un distaccamento dei vigili del fuoco"

Il sindacato dei vigili del fuoco Conapo, torna a chiedere l'istituzione di una caserma dei vigili del fuoco sull'isola di Linosa.

"Non esiste un distaccamento dei vigili del fuoco terrestre - dichiara il segretario, Antonino Di Malta-,quindi la popolazione è totalmente sprovvista di soccorso, dato che la caserma è sull'isola di Lampedusa e non è quindi immediatamente data la distanza. Negli anni diversi incidenti hanno evidenziato come la popolazione sia abbandonata e lasciata allo sbaraglio, se non soccorsa dopo ore e ore d’attesa. Il più grave, lo staccamento di un costone che ha seppellito 2 turisti rimasti per ore in attesa di soccorso e deceduti senza possibilità di aiuto o soccorso, per non parlare dei diversi cadaveri di clandestini che sono rimasti per giorni in mare in attesa di un degno recupero da parte dei vigili del fuoco della più vicina isola, nonché incendi di appartamenti e sterpaglie sfuggiti al monitoraggio, spenti dalla stessa popolazione con mezzi di fortuna. Pensiamo - prosegue Di Malta - che quell’isola viste le particolari peculiarità cui è sottoposta, debba e possa avere la presenza dei Vigili del fuoco attraverso la costituzione di un distaccamento Volontario o posto di vigilanza".
agrigentonotizie.it

Voglia di libertà


martedì 15 dicembre 2009

Ritornano i migranti

Isola di Linosa, zona Faro Sono le 16:30 quando un peschereccio spuntato dal nulla lascia nel mare in tempesta un gruppo di 14 migranti che raggiungono la costa a nuoto. Il natante sparisce in fretta. I viaggiatori, tutti uomini, di nazionalità diverse, almeno dichiarano, percorrono qualche chilometro a piedi fino a quando non arrivano i carabinieri e un gruppo di ragazzi dell'isola per trasportarli, con un camioncino, nel campetto sportivo dell'isola. Vengono dati vestiti asciutti, coperte, e viveri. Sembrano in ottima salute, parte qualche escoriazione provocata durante la salita sugli scogli. A causa del mare in tempesta rimarranno sull'isola un paio di giorni fino a quando, calmatosi il mare, verranno trasferiti sulla terraferma.


lunedì 14 dicembre 2009

Linosa, immigrati si lanciano a mare

Intorno le 17 di questo pomeriggio una barca bianca si avvicina sotto la costa nei pressi del faro, essendo le condizioni meteo-marine drastiche, invitano i migranti a buttarsi in mare e raggiungere la costa a nuoto.
Nudi e presi dal freddo a piedi hanno percorso qualche km fino a raggiungere il dissalatore dove si sono fermati per ripararsi dal vento, lavarsi con acqua calda e bere. Hanno atteso che arrivassero i carabinieri dell'isola che in seguito, con un camioncino, sono stati trasferiti nel campetto sportivo.




sabato 5 dicembre 2009

Pelagie isolate: “Nessuno si accorge di noi”

Continuano i disagi nei collegamenti marittimi con le Pelagie, neanche stamani il traghetto ha effettuato la tratta lasciando isolate le isole d’alto mare. A Lampedusa nel gruppo di linosani rimasti bloccati vi è pure un dializzato, che era giunto nell’isola maggiore per potersi sottoporre alla dialisi; sono invece 10 i passeggeri rimasti bloccati a Linosa con necessità di ripartire. “Abbiamo fatto la richiesta di un elicottero – dice il delegato sindaco Salvatore Remirez – speriamo di avere al più presto notizie positive così che tutti possano ritornare alla proprie case.” Ieri mattina si è molto sperato che almeno il monocarena della Ustica Lines, che effettua la tratta di collegamento tra le isole, potesse in prima mattina quando le condizioni meteo erano a detta di molti discrete, effettuare la corsa di collegamento, ma il mezzo è rimasto fermo. “Se il monocarena non recupera quando lo deve fare così per come prevede il contratto – continua Remirez - un servizio del genere non è efficiente per le isole.” A tal proposito interviene l’assessore ai Trasporti del comune delle Pelagie Carmelo Ardizzone “Abbiamo inviato una nota anche alla Corte dei Conti – dice Ardizzone – nella nota chiediamo anche di sapere, come mai tutti i recuperi, anche quelli non fatti negli altri anni non sono mai stati effettuati. Sulle isole – continua Ardizzone – vivono esseri umani e questo è bene ricordarlo.” Intanto a Porto Empedocle sono rimasti bloccati oltre ai passeggeri anche i mezzi, molti dei quali carichi di generi deperibili. “La scelta della Siremar di levare dalla linea il Laurana prima che la Palladio fosse completamente efficiente è stata poco opportuna – conclude Ardizzone – si doveva avere prima la certezza dell’efficienza della nave.” Le condizioni meteo intanto non promettono nulla di buono, un miglioramento è previsto per domenica, se così fosse i giorni di isolamento questa volta sarebbero davvero tanti, infatti la nave manca dalle isole dallo scorso 29 novembre.
agrigentoflash.it

venerdì 4 dicembre 2009

Risposta relativa alla riproduttività della Berta Maggiore nell'isola di Linosa


Dopo le accuse fatte lo scorso mese alla popolazione di Linosa di inciviltà e di insensibilità ambientalistica da parte del Dipartimento S.En.Fi.Mi.Zo, il delegato sindaco, rappresentante dell'isola di Linosa, Salvatore Remirez, risponde:








Oggetto: Risposta relativa alla riproduttività della Berta Maggiore nell'isola di Linosa

In risposta alla comunicazione pervenuta da parte del Dipartimento S.En.Fi.Mi.Zo. nella quale il Dott. Bruno Massa con molta chiarezza, nel rendere noto che il progetto riguardante la riproduttività della Berta Maggiore a Linosa risulta fallito accusando la popolazione dell'isola di inciviltà e di insensibilità ambientalistica, il sottoscritto esprime l'amarezza propria e dei propri compaesani che si reputano offesi e umiliati per essere additati come bracconieri e responsabili dell'insuccesso del progetto stesso.
Lo scrivente desidera precisare che gli abitanti di questa isola, sebbene distanti dalla terraferma, hanno sempre avuto un grande rispetto della legalità, della natura e dell'ambiente circostante. Che gli stessi possono vantare di essere un esempio di civiltà come dimostrato dalle affermazioni di turisti che ogni anno affollano l'isola proprio per la sua natura incontaminata che la distingue da altri luoghi, certamente più pubblicizzati e affollati dove l'uomo ha fatto scempio dell'ambiente senza alcun rispetto e pietà del proprio habitat.
Non si può negare che un tempo le uova di Berta venivano prelevate, ma certamente c'erano dei motivi specifici o meglio giustificabili visto il totale isolamento e abbandono dal resto del mondo; un mondo che restava incurante che la specie umana (la nostra) a limite della sopravvivenza rischiava l'estinzione per la grande povertà e mancanza di cibo.
Il sottoscritto trova ingiusto incolpare la popolazione linosana sulla base di semplici supposizioni o sul sentito dire, quando invece le cause possono essere attribuite ad altri fattori.
Fra le tante una domanda sorge spontanea: quest'anno la derattizzazione è stata effettuata? E come?
Concludendo, il sottoscritto desidera precisare, da linosano che questi straordinari uccelli negli ultimi decenni sono molto apprezzati e salvaguardati da tutta la popolazione, grazie anche al contributo dell'istituzione scolastica che sensibilizza con progetti finalizzati i giovani alunni.
Pertanto accusare senza prove fondate umilia e offende una comunità attenta e onesta.

Il Delegato Sindaco di Linosa
(Salvatore Remirez)



mercoledì 2 dicembre 2009