mercoledì 27 agosto 2008

Il Prefetto a Linosa


Sono passati venti lunghi anni da quando l'ultimo prefetto di Agrigento mise piede sull'isola di Linosa. Allora fu il prefetto Giorgiani che fece visita agli isolani, oggi invece è l'attuale rappresentante del Governo, Umberto Postiglione. Insieme alla moglie e al figlio, è stato sulla minore delle Pelagie per passare i suoi primi giorni di ferie: quattro in tutto. E' ripartito stamane a bordo della motonave Palladio destinazione Porto Empedocle.

”Sono stati i primi quattro giorni di ferie - ha esordito il prefetto – dopo una lunga ed estenuante estate passata nel mio ufficio per fronteggiare la carenza idrica, gli sbarchi d'immigrati e tanti altri problemi che affliggono il territorio agrigentino”.

Ma, pur essendo in vacanza, non ha voluto perdere l'occasione per accogliere le richieste e i problemi dei circa 450 abitanti dell'isola, organizzando un incontro presso i locali della chiesa parrocchiale di San Gerlando.

"Siamo lusingati della sua presenza sull'isola” ha affermato il delegato sindaco di Linosa Salvatore Remirez che ha continuato: "Abbiamo molte necessità, molti problemi, molti disagi che oggi ci portano a veder emigrare i nostri figli”.

Dopo aver salutato i residenti, il prefetto è intervenuto chiedendo all'assemblea di segnalare, senza timore, le problematiche a cui quotidianamente debbono far fronte: "Siamo nella casa del Signore- ha affermato Postiglione, cercando di nascondere la commozione - e qui tutte le nostre vite vengono riassunte. Cerchiamo di pensare che siamo tutti davanti a Dio, non abbiate timore nel denunciare i problemi che vivete tutti i giorni”.

A quel punto gli isolani che hanno preso parte all'incontro, durato per più di due ore e mezzo, hanno presentato al prefetto le maggiori difficoltà che attanagliano la dura vita isolana. La sanità, uno fra i più rilevanti disagi: sull'isola, infatti, è presente una sola guardia medica con due medici.

"Mentre le tartarughe- ha detto un'isolana al prefetto - hanno continue cure, radiografie anche a ‘raggi x', ecografie e costanti controlli, noi dobbiamo per forza spostarci da Linosa”.

Ed ancora la mancanza di un presidio dei vigili del fuoco è causa di pericolosi interventi operati dagli stessi cittadini per fronteggiare grandi e piccoli incendi. Il duro lavoro dei carabinieri della locale stazione, unica autorità di polizia giudiziaria sull'isola, costretta, ad esempio, a far dipingere il prospetto della caserma agli stessi militari. Il degrado che caratterizza le strutture scolastiche, ormai cadenti e quasi diroccate. Il pesante rapporto con le agenzie di trasporti, che, da qualche anno, non fanno più attraccare la nave proveniente da Porto Empedocle allo scalo vecchio, costringendo i cittadini a fare lunghi tragitti per raggiungere lo scalo. La mancanza di un distributore di benzina, che causa l'aumento del costo del carburante, giunto, per i linosani, a quasi 2 euro al litro.

"Con Lampedusa- ha denunciato un altro isolano - siamo, in teoria, un unico comune: ma perché, godiamo degli stessi vantaggi e viviamo gli stessi disagi?”.

Il prefetto incamera tutto nella mente prima di esprimere un parere. "Io credo che il turismo può aiutare l'isola di Linosa e suoi abitanti solo se rievochi le origini contadine dell'isola. Linosa, infatti non è un'isola di pescatori e si dovrebbe lavorare per recuperare questo tessuto contadino non ancora dimenticato e non ancora soffocato da un turismo molto ‘alla buona'. Secondo me un approdo alla vera realtà che non deve mistificare la reale natura dell'isola. In questa direzione Linosa potrebbe diventare un punto d'eccellenza del turismo siciliano. Dall'incontro avuto con i residenti sono emerse molte problematiche ma essendo di facile soluzione penso che di qui a poco riusciremo a risolverli”.
agrigentonotizie.it