lunedì 28 dicembre 2009

Linosa, elicottero... ma non per tutti

Linosa, elicottero... ma non per tuttiPDFStampaE-mail
SCRITTO DA AETHUS
DOMENICA 27 DICEMBRE 2009 18:56

Linosa, isola delle Pelagie a sud della Sicilia, per 9 giorni è rimasta completamente isolata. L'unico mezzo di trasporto che dovrebbe raggiungere quotidianamente l'isola è la nave che, a causa del maltempo, è rimasta ferma al porto di Porte Empedocle (Ag).

Alcuni abitanti dell'isola si sono celermente mobilitati per chiedere la disponibilità di un elicottero della marina che potesse svolgere le normali funzioni di comunicazione che in ogni luogo nel 2010 dovrebbero essere assicurate. Dopo molte insistenze, gli alti vertici, hanno pensato di mettere a disposizione un elicottero della marina militare: circa 60 persone erano in attesa in Sicilia di poter raggiungere le proprie famiglie per passare il Natale, i linosani stessi erano in condizioni di restrizione e regime obbligato, ma soprattutto c'erano persone che avevano urgenza di andare in continente per emergenze sanitarie.

Dopo 9 giorni di isolamento non si parla più di necessità, ma oserei dire di vergogna e emergenza. L'attesa estenuante di un elicottero è perdurata per 3 giorni, oltre i reali bisogni precedentemente descritti, si è aggiunta una forte ansia nell'attesa che ha condizionato psicologicamente in senso negativo tutta la situazione.

Questa situazione, a dir poco assurda si è, per così dire, conclusa con un viaggio in elicottero da Porto Empedocle a Linosa di 12 passeggeri, che al suo arrivo non ha espletato i bisogni più urgenti, lasciando sull'isola chi aveva realmente bisogno di essere portato al più vicino aeroporto. La confusione che si è venuta a creare, forse è dipesa da una mancanza di un reale piano di emergenza, che dopo 9 giorni di isolamento, dovrebbe scattare automaticamente.

Si spera che, da mancanze così gravi, possa scaturire un piano di intervento a livello nazionale e che quest'isola non venga considerata come appartenente allo stato italiano solo quando si avvicina il periodo elettorale.



youreporter.it

mercoledì 23 dicembre 2009

Programma manifestazione natalizia


Ass. culturale TEMPU NIVURU

presenta

MERRY CHRISTMAS 2009

25 dicembre

ore 16:00 CHIESA: Babbo Natale porta i doni di Gesù per ragazzi fino alla IIIa media.
ore 21:00 ORATORIO: serata danzante

28 dicembre

ore 10:00 ORATORIO: tombola per i ragazzi dalla Ia elementare alla Ia media.

30 dicembre

ore 10:00 ORATORIO: tombola per i ragazzi dalla Ia elementare alla Ia media.

31 dicembre

ore 21:00 ORATORIO: serata danzante

2 gennaio

ore 10:00 ORATORIO: cineforum per ragazzi

4 gennaio

ore 10:00 ORATORIO: cineforum per ragazzi
ore 20:00 ORATORIO: tombola per ragazzi della IIa media alla Va superiore

6 gennaio

ore 10:00 ORATORIO: serata danzante e premiazione "Presepe in Famiglia"


ps. La manifestazione sarà videofilmata in ogni suo momento


Con il patrocinio del Comune di Lampedusa e Linosa

«Noi, dimenticati d’Italia» L’inverno nei paradisi estivi

Isole minori, oasi di pace, esistenza difficile. D’estate luoghi senza tempo, paradisi per le vacanze. D’inverno battute da vento impetuoso, e dunque necessità umane e rifornimenti affidati a collegamenti marittimi influenzati dai capricci meteo.Spesso, poi, non si fa a tempo a uscire da una "segregazione", durata anche settimane, che la piccola finestra di sole e mare calmo spalancatasi d’improvviso per garantire che una nave possa rifornire di cibo fresco e magari anche dei medici, già si chiude per annunciare altri giorni in balia delle correnti.Abitanti costretti a dipendere dalla terra ferma: un fine gravidanza da programmare come un orologio svizzero, una visita dal dentista, una vacanza natalizia, si possono trasformare in lunghe e costose attese. Posta che non arriva per tempo e nessuna giustificazione sugli interessi di mora da pagare.La piccola Linosa, scoglio vulcanico del gruppo delle Pelagie, Lampedusa e Lampione, è una di queste vittime predestinate. Poco più di 410 abitanti, su circa sei chilometri quadrati d’isola, che da ieri si trovano di nuovo sganciati dal resto del mondo. Isolata per nove giorni, fino all’altro ieri, quando la motonave «Laurana» della «Siremar» era poi riuscita a spezzare l’assedio meteo, così da permettere il trasporto anche di decine di passeggeri da e per le isole Pelagie; ed ecco che il maltempo ha ristabilito il suo dominio.«I nostri abitanti hanno un grande spirito di adattamento, ma si sentono abbandonati. Tutti vengono e promettono qualcosa, poi se ne vanno e ci dimenticano. Bisogna saper mettere mano ai progetti veri, che esistono già e questo isolamento meteo non sarà più una spada di Damocle appesa sulle nostre teste - racconta al telefono il parroco di Linosa, don Giovanni Fragapane -. Quando un tempo i collegamenti erano garantiti da una vecchia bagnarola, navigava tutti i santi giorni dell’anno. Non c’erano libeccio né maestrale che tenevano». Un collegamento di emergenza è garantito, ma anche in questo caso dipende dall’intensità del vento, da un elicottero del 118 che staziona a Lampedusa, 25 miglia più a Sud, mentre la costa siciliana si trova a 60 miglia a Nord. Elicottero che proprio l’altro ieri è riuscito a prelevare un malato. Ma non sempre si arriva in tempo per salvare una vita umana. È successo già: un infarto è letale, una ferita che sanguina troppo anche.«Il nostro Natale sarà la riconferma di una salda vita di fede, che certo si esprimerà anche nelle difficoltà imposte dal nostro isolamento cronico - aggiunge don Giovanni -. Il pensiero, uno dei tanti, delle famiglie linosane e anche rivolto al ritorno, in tempo per la gioia della natività, dei loro ragazzi che proprio per questi nostri problemi sono costretti a studiare sulla terra ferma. Così come i malati che sono stati dimessi dagli ospedali della Sicilia, ma che non possono stare ancora con noi, se la nave non può garantire un collegamento sicuro. Non abbiamo un porto vero. Ma degli scali e se c’è troppo vento la motonave non può manovrare in sicurezza. Da nove anni io sono approdato come parroco di Linosa e ancora da molto tempo prima esistono progetti fermi che possono affrontare il nostro isolamento».Chi da Linosa parte per un giorno, anche solo per raggiungere la vicina Lampedusa con un nuovo servizio di aliscafo istituito quest’anno, rischia di rimanere bloccato per una settimana. Così accade anche per il cambio personale da garantire nel servizio di guardia medica o degli insegnanti che si alternano nelle scuole elementari.In tre mesi la nave a Linosa è riuscita ad attraccare una decina di volte, dovrebbe poterlo fare tutti i giorni tranne il sabato di riposo. Ma è anche capitato che quando è arrivata non aveva portato la posta e dunque bollette e spese rimaste inevase o concorsi statali andati perduti per sempre. «È sempre la solita storia - dice Fabio - un giovane linosano. I collegamenti navali rispettano la tabella di marcia e se il giorno di tregua meteo coincide con quello di riposo, non sempre il comandante decide di salpare per ridurre l’isolamento. Tanti anni fa la nave dei miei nonni, salpava con qualsiasi tempo, anche con mare forza sette, erano pagate a viaggio ed erano anche meno sicure di quelle moderne».
avvenire.it

sabato 19 dicembre 2009

Lampedusa: altra bufera giudiziaria

Lorenzo MontanaIl canile sotto sequestroDino de Rubeis
Altra bufera giudiziaria su Lampedusa, questa volta senza arresti. Sei persone indagate: il sindaco Bernardino De Rubeis, il direttore generale Salvo Caffo, il presidente del consiglio Vincenzo D'ancona il consigliere comunale Santino Brischetto, l'ex capo dell'ufficio tecnicoAlfonso Averna e l’ imprenditore Angelo Cucina. Le vicende monitorate sono una dozzina, le ipotesi di reato una quindicina. E’ c’è anche corruzione, abuso ed altro. Andiamo con ordine. Con un mega avviso di conclusione delle indagini preliminari, la Procura della Repubblica di Agrigento ha formalmente contestato ai sei indagati una miriade di reati. La corruzione viene ipotizzata a carico di De Rubeis perché un altro imprenditore, oltre Sergio Vella e Massimo Campione, avrebbe ammesso di aver ricevuto richiesta di una tangente da 50 mila euro dal sindaco per ottenere una licenza edilizia e costruire in località “Cala Croce”. I fatti risalirebbero alla fine del 2008. L’imprenditore che accusa si chiama Pasquale De Francisci. L’altra ipotesi di corruzione viene contestata al presidente del Consiglio comunale D’Ancona. Ma è una vicenda nota: l’aver preteso 10.000 euro dall’imprenditore Massimo Campione. Poi c’è la vicenda del canile di Lampedusa. E finiscono sotto inchiesta De Rubeis, Caffo, Averna e l’imprenditore Cucina. Il canile, sorto lungo la strada che porta al nuovo centro di accoglienza in contrada Vallone della Imbriacola non è mai entrato in funzione ed è stato sequestrato. De Rubeis ha costruito e rifinito un'area rendendola idonea per poterci ospitare i cani. LaProcura contesta le modalità amministrative utilizzate cioè una ordinanza urgente. Sembrerebbe che la struttura sia stata costruita senza i pareri necessari e i lavori sono stati fatti dalla ditta di Angelo Cucina. L’accusa della Procura fa leva anche sulla ipotesi di favorire l’arricchimento di determinate ditte locali dato che oltre alla realizzazione del canile sono state acquistate merci e materiali utili per la sua costruzione. In definitiva De Rubeis ha fatto fare diversi lavori con l'utilizzo di ordinanze ed urgenti e non con regolare gare di appalto e progettazioni, il segretario comunale, che è anche direttore generale, per avere legittimato i pagamenti alla ditta Angelo Cucina e l'ing. Averna per non essersi attenuto alle normative vigenti in materia di gare per pubblici lavori. Il consigliere comunale Brischetto entra nell’indagine per avere “distratto” utilizzandoli per altri scopi, due televisori e delle sedie. Infine la storia della denuncia di un ex assessore comunale, Lorenzo Montana, il quale subito dopo la scarcerazione di De Rubeis, dopo le note vicende di questa estate, è stato “dimissionato”. Montana ha lamentato,con il suo defenestramento, un danno economico. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, dunque, sono arrivate alla conclusione. Adesso gli indagati hanno la possibilità di farsi interrogare. Ma per loro è facile ipotizzare la prossima mossa della Procura: richiesta di rinvio a giudizio.

Vincenzo D'AnconaSantino Brischetto

grandangolo.it

mercoledì 16 dicembre 2009

Conapo:"Linosa merita un distaccamento dei vigili del fuoco"

Il sindacato dei vigili del fuoco Conapo, torna a chiedere l'istituzione di una caserma dei vigili del fuoco sull'isola di Linosa.

"Non esiste un distaccamento dei vigili del fuoco terrestre - dichiara il segretario, Antonino Di Malta-,quindi la popolazione è totalmente sprovvista di soccorso, dato che la caserma è sull'isola di Lampedusa e non è quindi immediatamente data la distanza. Negli anni diversi incidenti hanno evidenziato come la popolazione sia abbandonata e lasciata allo sbaraglio, se non soccorsa dopo ore e ore d’attesa. Il più grave, lo staccamento di un costone che ha seppellito 2 turisti rimasti per ore in attesa di soccorso e deceduti senza possibilità di aiuto o soccorso, per non parlare dei diversi cadaveri di clandestini che sono rimasti per giorni in mare in attesa di un degno recupero da parte dei vigili del fuoco della più vicina isola, nonché incendi di appartamenti e sterpaglie sfuggiti al monitoraggio, spenti dalla stessa popolazione con mezzi di fortuna. Pensiamo - prosegue Di Malta - che quell’isola viste le particolari peculiarità cui è sottoposta, debba e possa avere la presenza dei Vigili del fuoco attraverso la costituzione di un distaccamento Volontario o posto di vigilanza".
agrigentonotizie.it

Voglia di libertà


martedì 15 dicembre 2009

Ritornano i migranti

Isola di Linosa, zona Faro Sono le 16:30 quando un peschereccio spuntato dal nulla lascia nel mare in tempesta un gruppo di 14 migranti che raggiungono la costa a nuoto. Il natante sparisce in fretta. I viaggiatori, tutti uomini, di nazionalità diverse, almeno dichiarano, percorrono qualche chilometro a piedi fino a quando non arrivano i carabinieri e un gruppo di ragazzi dell'isola per trasportarli, con un camioncino, nel campetto sportivo dell'isola. Vengono dati vestiti asciutti, coperte, e viveri. Sembrano in ottima salute, parte qualche escoriazione provocata durante la salita sugli scogli. A causa del mare in tempesta rimarranno sull'isola un paio di giorni fino a quando, calmatosi il mare, verranno trasferiti sulla terraferma.


lunedì 14 dicembre 2009

Linosa, immigrati si lanciano a mare

Intorno le 17 di questo pomeriggio una barca bianca si avvicina sotto la costa nei pressi del faro, essendo le condizioni meteo-marine drastiche, invitano i migranti a buttarsi in mare e raggiungere la costa a nuoto.
Nudi e presi dal freddo a piedi hanno percorso qualche km fino a raggiungere il dissalatore dove si sono fermati per ripararsi dal vento, lavarsi con acqua calda e bere. Hanno atteso che arrivassero i carabinieri dell'isola che in seguito, con un camioncino, sono stati trasferiti nel campetto sportivo.




sabato 5 dicembre 2009

Pelagie isolate: “Nessuno si accorge di noi”

Continuano i disagi nei collegamenti marittimi con le Pelagie, neanche stamani il traghetto ha effettuato la tratta lasciando isolate le isole d’alto mare. A Lampedusa nel gruppo di linosani rimasti bloccati vi è pure un dializzato, che era giunto nell’isola maggiore per potersi sottoporre alla dialisi; sono invece 10 i passeggeri rimasti bloccati a Linosa con necessità di ripartire. “Abbiamo fatto la richiesta di un elicottero – dice il delegato sindaco Salvatore Remirez – speriamo di avere al più presto notizie positive così che tutti possano ritornare alla proprie case.” Ieri mattina si è molto sperato che almeno il monocarena della Ustica Lines, che effettua la tratta di collegamento tra le isole, potesse in prima mattina quando le condizioni meteo erano a detta di molti discrete, effettuare la corsa di collegamento, ma il mezzo è rimasto fermo. “Se il monocarena non recupera quando lo deve fare così per come prevede il contratto – continua Remirez - un servizio del genere non è efficiente per le isole.” A tal proposito interviene l’assessore ai Trasporti del comune delle Pelagie Carmelo Ardizzone “Abbiamo inviato una nota anche alla Corte dei Conti – dice Ardizzone – nella nota chiediamo anche di sapere, come mai tutti i recuperi, anche quelli non fatti negli altri anni non sono mai stati effettuati. Sulle isole – continua Ardizzone – vivono esseri umani e questo è bene ricordarlo.” Intanto a Porto Empedocle sono rimasti bloccati oltre ai passeggeri anche i mezzi, molti dei quali carichi di generi deperibili. “La scelta della Siremar di levare dalla linea il Laurana prima che la Palladio fosse completamente efficiente è stata poco opportuna – conclude Ardizzone – si doveva avere prima la certezza dell’efficienza della nave.” Le condizioni meteo intanto non promettono nulla di buono, un miglioramento è previsto per domenica, se così fosse i giorni di isolamento questa volta sarebbero davvero tanti, infatti la nave manca dalle isole dallo scorso 29 novembre.
agrigentoflash.it

venerdì 4 dicembre 2009

Risposta relativa alla riproduttività della Berta Maggiore nell'isola di Linosa


Dopo le accuse fatte lo scorso mese alla popolazione di Linosa di inciviltà e di insensibilità ambientalistica da parte del Dipartimento S.En.Fi.Mi.Zo, il delegato sindaco, rappresentante dell'isola di Linosa, Salvatore Remirez, risponde:








Oggetto: Risposta relativa alla riproduttività della Berta Maggiore nell'isola di Linosa

In risposta alla comunicazione pervenuta da parte del Dipartimento S.En.Fi.Mi.Zo. nella quale il Dott. Bruno Massa con molta chiarezza, nel rendere noto che il progetto riguardante la riproduttività della Berta Maggiore a Linosa risulta fallito accusando la popolazione dell'isola di inciviltà e di insensibilità ambientalistica, il sottoscritto esprime l'amarezza propria e dei propri compaesani che si reputano offesi e umiliati per essere additati come bracconieri e responsabili dell'insuccesso del progetto stesso.
Lo scrivente desidera precisare che gli abitanti di questa isola, sebbene distanti dalla terraferma, hanno sempre avuto un grande rispetto della legalità, della natura e dell'ambiente circostante. Che gli stessi possono vantare di essere un esempio di civiltà come dimostrato dalle affermazioni di turisti che ogni anno affollano l'isola proprio per la sua natura incontaminata che la distingue da altri luoghi, certamente più pubblicizzati e affollati dove l'uomo ha fatto scempio dell'ambiente senza alcun rispetto e pietà del proprio habitat.
Non si può negare che un tempo le uova di Berta venivano prelevate, ma certamente c'erano dei motivi specifici o meglio giustificabili visto il totale isolamento e abbandono dal resto del mondo; un mondo che restava incurante che la specie umana (la nostra) a limite della sopravvivenza rischiava l'estinzione per la grande povertà e mancanza di cibo.
Il sottoscritto trova ingiusto incolpare la popolazione linosana sulla base di semplici supposizioni o sul sentito dire, quando invece le cause possono essere attribuite ad altri fattori.
Fra le tante una domanda sorge spontanea: quest'anno la derattizzazione è stata effettuata? E come?
Concludendo, il sottoscritto desidera precisare, da linosano che questi straordinari uccelli negli ultimi decenni sono molto apprezzati e salvaguardati da tutta la popolazione, grazie anche al contributo dell'istituzione scolastica che sensibilizza con progetti finalizzati i giovani alunni.
Pertanto accusare senza prove fondate umilia e offende una comunità attenta e onesta.

Il Delegato Sindaco di Linosa
(Salvatore Remirez)



mercoledì 2 dicembre 2009

giovedì 12 novembre 2009

Linosa, scandalo trasporti


La motonave Laurana, dopo una settimana ferma nel molo di Porto Empedocle a causa del maltempo, calmandosi il mare si parte alla volta delle isole Pelagie.
Appena mollati gli ormeggi si accorge di aver un problema all'ancora e torna al porto riportando indietro i passeggeri che da giorni cercavano di raggiungere casa.
La situazione a Linosa è critica, l'isola è collegata solo via mare e soffre di lunghi isolamenti dalla terraferma.

martedì 8 settembre 2009

LAMPEDUSA: NUOVA GIUNTA


E' tempo di nuova giunta per le Pelagie. Sono stati resi noti ieri, infatti, i nomi dei 5 assessori che faranno parte dell'amministrazione isolana. Ad annunciare la volontà di avere a fianco a sé amministratori che ancora condividano il suo programma politico, era stato lo stesso sindaco di Lampedusa e Linosa, Bernardino De Rubeis, al suo rientro avvenuto lo scorso 25 agosto, pochi giorni dopo la scarcerazione.

Unico assessore rimasto in carica, Gianni Sparma, che nel lungo periodo di detenzione del Primo Cittadino aveva ricoperto le funzioni di sindaco reggente, in qualità di assessore più anziano, e la cui delega oggi è quella al bilancio, in luogo del precedente Lorenzo Montana. Per quel che riguarda le nuove deleghe; al personale, protezione civile e all’Area marina protetta, l’ex generale dei Carabinieri in pensione Antonio Pappalardo; alla sanità, il medico radiologo Roberto Zagami, mentre la cultura, l'immigrazione e le pari opportunità saranno affidati all’editore Arnoldo Mosca Mondadori; l’architetto Carmelo Ardizzone si occuperà invece dei lavori pubblici. Unica conferma da attendere quella del professore universitario Pietro Busetta.

Non c'è dubbio che l'esigenza di un azzeramento delle giunta precedente sia nata dalla lunga vicenda giudiziaria che ha visto protagonista il sindaco De Rubeis, iniziata lo scorso 21 luglio, data del suo arresto ad opera della Guardia di Finanza.

Un periodo di vacanza forzata dunque dalla poltrona di Primo Cittadino, a causa delle due accuse di concussione provenienti da altrettanti imprenditori, e che ha visto il susseguirsi di discussioni in seno ad un'amministrazione comunale provata. Ma prima ancora, un altra questione aveva visto il Sindaco De Rubeis protagonista. Si tratta dell'aspra polemica con il governo, in particolare con il ministro dell’Interno Roberto Maroni, sulla decisione di istituire sull’isola un centro di identificazione ed espulsione per gli immigrati al posto di un Centro temporaneo di permanenza e soccorso. Polemiche che per l'amministrazione comunale avevano già portato alla revoca della delega di vice sindaco ad Angela Maraventano, senatrice della Lega Nord e leader del Carroccio sull’isola.

telepaceag.it

lunedì 7 settembre 2009

La nave che torna indietro


Lunedì mattina la nave Palladio non è riuscita ad attraccare sul'isola di Linosa, dopo un primo tentativo al molo dello Scalo Vecchio, dopo aver provato ad ormeggiare tirando persino le cime riprende la sua corsa per Lampedusa lasciando un centinaio di turisti che avrebbero dovuto partire e una ventina sbarcare.
L'ultimo attracco della nave era il venerdì precedente, sabato è rimasta ferma per turno di riposo settimanale e domenica per maltempo.
I passeggeri che avrebbero dovuto imbarcarsi hanno reclamato ufficialmente facendo così tornare indietro la nave che è riuscita, senza apperenti difficoltà, ad approdare al molo dello scalo vecchio.
due volontari sono andati con una barca di legno sotto la nave per ricevere la cima e portarla sulla banchina onde evitare ulteriori e non reali difficoltà per l'attracco anche perchè, come si può notare dal video, il mare era calmo.
turisti e linosani hanno accolto il comandante con ironici applausi, fischi ed insulti.
Aethus

Finisce l'incubo a Linosa "Sbarca" il carburante


Via Pozzolana, LinosaVia Pozzolana, Linosa
Finisce l'incubo per gli abitanti di Linosa: sull'isola verrà installato un rifornimento di carburante. Sarà infatti la "Nautilus srl", società già presente all'aeroporto di Lampedusa, a dotare di una pompa di benzina e di gasolio la minore delle Pelagie.

Da sempre, gli isolani erano costretti ad aspettare l'unico giorno in cui le autorità autorizzavano il trasporto del carburante sulla nave, rischiando, dunque, di restare "a secco" per gran parte dell'anno. Ricevuti già i pareri da parte degli enti competenti, i lavori per il nuovo rifornimento dovrebbero iniziare a settembre. Il luogo prescelto si trova in via Pozzolana, a poche centinaia di metri dall'attracco della nave e dell'aliscafo.

«Oltre ad essere la fine di un incubo - ha detto il delegato sindaco dell'isola, Salvatore Ramirez -sarà per noi un elemento di notevole risparmio economico. Siamo stati da sempre costretti a viaggiare da Lampedusa a Linosa per rifornire i serbatoi delle nostre auto».

agrigentonotizie.it

martedì 1 settembre 2009

Davide Masia nuovo capogruppo di maggioranza

Dopo la fuoriuscita dalla maggioranza dell'ormai ex capogruppo Andrea Montana, che si è dichiarato indipendente, al Comune di Lampedusa è stato eletto, in sostituzione all'unanimità Davide Masia. Il consigliere, tesserato del Pdl (area Cimino), è uno dei più giovani all'interno del Comune. E' evidente che in un momento delicato come quello che si sta vivendo sulle Pelagie, eleggere Davide Masia come capogruppo, ha una valenza particolare dal momento che è stata annunciata una svolta all'interno dello stesso consiglio comunale e della giunta per la quale, è previsto a breve un azzeramento.
"Mi sento onorato - ha detto - per la scelta che hanno fatto i miei colleghi consiglieri preferendomi come loro capogruppo e portavoce; l'azione amministrativa deve andare avanti e ha bisogno di nuovi elementi per dimostrare sia la propria valenza che per risolvere le problematiche che da sempre affliggono le nostre isole. Spero che da questo momento il Consiglio comunale possa svolgere il proprio ruolo con una squadra di uomini capaci di remare tutti verso la stessa direzione con lealtà, onestà e spirito di squadra".

giovedì 27 agosto 2009

ESTATE DA MISS AGRIGENTO. Le vacanze di Adriana tra Scala dei Turchi e Linosa

Un’estate all’insegna del bel mare limpido e luccicante tra Scala dei Turchi e Linosa.

E poi la movida di San Leone, in attesa di iniziare gli studi universitari dopo il diploma. E’ l’estate di Adriana Ciardiello, 18 anni, di Aragona, che da mesi indossa la corona di Miss Agrigento 2009.

Un metro e settanta centimetri di avvenenza, occhi verdi, sguardo intenso, capelli castano chiari, curve mozzafiato. Il risultato è una ragazza elegante e sexy, dolce, intrigante, simpatica.

acCome trascorre l’estate Miss Agrigento? “Passo le giornate al mare – racconta - sono in pseudovacanza a Linosa (dico pseudo – spiega - perché abito dai miei nonni, visto che per metà nelle mie vene scorre sangue linosano).

Vado al mare spesso – dice Adriana - sia la mattina che il pomeriggio. La sera qui a Linosa sto con gli amici al "Dammuso" o al "Black planet". Al mio paese invece esco sempre col mio ragazzo (Gaspare Moncada, ndr) e poi vediamo gli amici: pre-serata ad Aragona al bar Europa o al Naselli, poi San leone per i chioschi, o al Crocodile”.

acVacanze tranquille, si direbbe. Ma qualche ballata “scatenata”, per lei che ha fatto quattro anni di danza moderna, se la fa nei locali notturni di San Leone. Ma non beve troppo alcolici, “solo qualche volta”, assicura.

Adriana quest’anno si è diplomata con 95/100 al Liceo Scientifico "Leonardo". “Adesso – dice - dovrò frequentare l'università, vorrei entrare nella facoltà di architettura ad Agrigento, ma c'è il test d'ammissione, infatti sto studiando per superarlo. Se dovesse andare male (incrociamo le dita che vada bene, ndr) come seconda opzione mi piace la facoltà di giurisprudenza”.

acAdriana quest’estate ha partecipato anche alle selezioni di Miss Italia: “Ho vinto la selezione provinciale arrivando prima – racconta - ma non ho partecipato a nessuna selezione regionale perché ero qui a Linosa e non mi andava di ripartire, quindi non so come mi sarebbe potuta andare”.

Le sarebbe andata quasi certamente bene, in passerella si muove con destrezza. La corona di Miss Agrigento ancora non le ha dato la possibilità di lavorare nel mondo della moda e dello spettacolo, ma primo o poi Adriana, se davvero lo vorrà, troverà la strada del successo.

acacac


comunicalo.it

domenica 23 agosto 2009

Squali Mako al largo di Linosa


ROMA
Due squali Mako di circa 1 metro di lunghezza sono stati pescati con i palamiti al largo di Linosa. Si tratta di due esemplari giovani, visto che gli adulti superano i 2 metri di lunghezza. In Italia non esiste una pesca mirata agli squali, ma compaiono come preda accidentale a quasi tutte le tipologie di pesca. In questo caso gli squali hanno mangiato l'esca preparata per i pesce spada, questi ultimi considerati preda molto pregiata a differenza degli squali. La tecnica di pesca con i palamiti, utilizzata principalmente per catturare pesce spada o tonni, consiste in una lunga e robusta lenza con numerosi braccioli più sottili ognuno dei quali porta un amo.

Il Mako è presente nelle acque temperate di tutti gli oceani e in tutto il Mediterraneo. Nel Mare Nostrum si ritrovano due specie diverse e facilmente distinguibili fra loro: uno ha le pinne pettorali molto lunghe che superano la lunghezza della testa, mentre quello più comune, come quelli pescati a Linosa, hanno le pinne pettorali più corte. Pur non essendoci dati numerici sufficienti sulla presenza della specie, il mako viene considerato come specie a rischio.

La cattura accidentale in diverse attività di pesca e il depauperamento delle risorse ittiche sono le principali cause della rarefazione della specie.
lastampa.it

sabato 22 agosto 2009

La Procura indaga sulla nave maltese


Il procuratore di Agrigento Di Natale ipotizza l'omissione di soccorso
GUIDO RUOTOLO
INVIATO A LAMPEDUSA
Forse è stato solo un caso l’avvistamento del diportista. Può succedere, e la statistica non c'entra nulla. Ma quel cadavere riaffiorato ieri a sud di Linosa, è come se fosse un «corpo di reato» portato dalla difesa dei cinque disgraziati eritrei sopravvissuti, che hanno raccontato che la loro odissea si è trasformata in una tragedia, con la morte di oltre settanta compagni di viaggio, e l’omissione di soccorso dei maltesi che li hanno costretti a proseguire il loro viaggio verso Lampedusa.

Quel corpo recuperato a Linosa sembra un atto di pietà del mare verso tutte le vittime (negate) dell’immigrazione. Perché, probabilmente, quel cadavere potrebbe anche non rientrare nel computo dei morti di quest’ultima tragedia ma di un altro carico di «merce umana» inghiottito dal mare, senza che nessuno l’abbia finora saputo.

Titti la sopravvissuta, ancora non si è ripresa. Non mangia, è molto debole, non reagisce e i medici che l’hanno sotto osservazione al Cie, il Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa, stanno valutando se trasferirla in un ospedale (cosa accaduta ieri sera. Anche un altro eritreo è stato trasferito all’ospedale di Palermo in elisoccorso). Gli altri quattro stanno meglio, anche se alcuni sono ancora febbricitanti. Ancora ieri, gli ufficiali della polizia giudiziaria li hanno interrogati. Perché vogliono ricostruire nei dettagli il viaggio del gommone. Tutti potranno essere trasferiti da Lampedusa, dopo il via libera concesso dal procuratore di Agrigento, Roberto Di Natale, in un centro della Sicilia, dal momento che i cinque «testimoni» dovranno essere interrogati dai magistrati che si occupano dell’indagine.

Il procuratore Di Natale ha ammesso che a questo punto il «fascicolo» aperto per favoreggiamento all’immigrazione clandestina contemplerà anche i reati di omicidio plurimo colposo e di omissione di soccorso: «Stiamo valutando il racconto dei cinque eritrei e non escludo la possibilità di attivare una rogatoria internazionale con Malta. Ipotizzando, appunto, l'omissione di soccorso. I fatti sono accaduti nelle acque internazionali di competenza delle autorità di La Valletta e teoricamente anche la magistratura maltese dovrebbe indagare....».

E già Malta, che fa la risentita. Che offre una sua versione dei fatti che contrasta con il racconto dei sopravvissuti e soprattutto con la storia recente. Quella dei respingimenti in mare nati dopo l’accordo siglato dal nostro ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e il suo omologo libico. E dall’intesa siglata dal Capo della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli, e il suo omologo algerino. Dal 6 maggio al 13 agosto - questo è solo il bilancio dei numeri - sono stati soccorsi e riaccompagnati in Libia e in Algeria 810 extracomunitari. Mezzi navali delle Capitanerie di Porto e della Guardia di finanza, coordinati dal prefetto Rodolfo Ronconi, a capo del Dipartimento dell’immigrazione e della polizia di frontiera del ministero dell’Interno, in collaborazione con le forze navali libiche e algerine, hanno portato a termine complessivamente quattordici operazioni.

Quello che colpisce, e che smentisce nei fatti l’autoassoluzione di La Valletta, è che gran parte delle operazioni sono avvenute nelle acque internazionali di loro competenza, ovvero in quella zona di «ricerca e recupero» che Malta pretende di gestire con dichiarazione unilaterale e sulla quale, evidentemente, non interviene. Si trovavano proprio nelle acque di competenza maltese i primi 231 extracomunitari che i mezzi della Finanza e delle Capitanerie di Porto sbarcarono a Tripoli. Complessivamente, 11 dei 14 respingimenti sono avvenuti proprio in quello specchio di mare che dovrebbe pattugliare Malta, 2 in acque di competenza dell’Algeria, 1 di competenza libica.
lastampa.it

venerdì 21 agosto 2009

Viaggio di migranti verso l'Italia: uno sbarco


"Un gruppo di 11 è stato bloccato dai carabinieri a Linosa, la più piccola delle Pelagie. Gli extracomunitari, tutti marocchini, sarebbero riusciti ad approdare direttamente sull'isola con un peschereccio che si è poi allontanato. "
(La Stampa)

ps sono tunisini

sabato 15 agosto 2009

Caso De Rubeis: "Vella inattendibile"


Grandangolo – il giornale di Agrigento diretto da Franco Castaldo – pubblica, in esclusiva, i testi delle intercettazioni riguardanti l’intricata vicenda che coinvolge il sindaco di Lampedusa, Bernardino de Rubeis. In particolare, di grande interesse per gli organi investigativi si è rivelata una telefonata tra l’attuale presidente del Consiglio comunale, Vincenzo D’Ancona e il consigliere Andrea Montana nel corso della quale viene disegnato uno scenario politico locale ricco di situazioni a dir poco sconcertanti. Intanto il tribunale del riesame ha annullato il primo provvedimento di cattura quello originato dalle dichiarazioni dell’imprenditore Sergio Vella. Proprio su quest’ultimo si sono puntate le attenzioni dei giudici del riesame che, senza mezzi termini ha definito Vella non sufficientemente attendibile. Secondo i giudici palermitani che hanno emesso un provvedimento di una ventina di pagine, le dichiarazioni di Vella non sono state adeguatamente riscontrate e da sole non bastano per giustificare la reclusione di De Rubeis. Vicenda ospedale San Giovanni Di Dio: Grandangolo dedica un’intera pagina e pubblica integralmente il provvedimento del Tribunale del riesame con il quale è stato confermato il sequestro cautelativo dell’intera struttura sanitaria. Un commento in prima pagina fa il punto sull’intera situazione che risulta difficile e destinata a riservare ancora clamorose sorprese.Altri interessanti servizi riguardano il depuratore di Villaggio Peruzzo, la storia del testimone di giustizia Gennaro Scaletta che ha incastrato con le sue dichiarazioni i boss Vito e Nick Rizzuto.

martedì 4 agosto 2009

Lampedusa, nuovi guai giudiziari per De Rubeis

Una nuova ordi
de rubeis
nanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata all’ex sindaco di Lampedusa e Linosa Bernardino De Rubeis. A farlo, per l’ipotesi di reato di concussione, sono stati i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Agrigento. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, su richiesta avanzata dal procuratore della Repubblica, Renato Di Natale, dal procuratore della Repubblica aggiunto, Ignazio Fonzo e dal sostituto Luca Sciarretta.

A denunciare De Rubeis sarebbe l’imprenditore agrigentino Marco Campione che ha riferito “di essere stato indotto a consegnare somme di denaro a De Rubeis per evitare il ritardo nella riscossione dei suoi crediti nei confronti del Comune di Lampedusa. La somma consegnata si sarebbe aggirata su circa 40 mila euro. Le indagini per gravi delitti contro la Pubblica Amministrazione non si sono concluse, essendo tra l’altro in corso, sia negli uffici della Procura della Repubblica sia presso il distaccamento della Guardia di Finanza in Lampedusa, gli interrogatori di altri coindagati del DE RUBEIS e di numerose persone informate sui fatti.

De Rubeis si trovava già recluso al carcere di contrada Petrusa per un’ipotesi di reato identica. A denunciarlo, per primo, era stato un imprenditore di Favara che si occupa della raccolta e gestioni dei rifiuti solidi urbani. In seguito a quella denuncia e al primo arresto effettuato dai finanzieri De Rubeis era stato già sospeso dall’incarico di sindaco delle Pelagie.

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