domenica 15 giugno 2008

Linosa, la benzina arriva in valigia

FRANCESCO VIVIANO LINOSA - La benzina viaggia anche in valigia. Trenta litri in un trolley, 50 o 60 in una valigia più grande ed il prezzo, al di là degli aumenti giornalieri, è il più caro d' Europa perché gli abitanti di Linosa, 450 persone in tutto, sono costretti a pagare anche il biglietto di andata e ritorno da Porto Empedocle o da Lampedusa. Venticinque euro se sono a piedi, 50 se vanno in automobile: così la benzina costa il doppio rispetto al prezzo di listino. E per rifornirsi usano anche i trolley e le valigie che viaggiano cariche di benzina, vere e proprie "bombe" trasportate in aliscafo o in nave verso Linosa, l' isola nera delle Pelagie. Qui, dopo oltre 60 anni, le autorità si sono accorte che non è possibile trasportare benzina o gasolio perché non esiste un distributore e, soprattutto, non c' è un presidio dei vigili del fuoco. E così da mesi, da quando è scattato l' allarme "sicurezza", Linosa e i suoi abitanti ufficialmente sono senza carburante che, se non arrivasse di contrabbando o nascosto dentro le valigie o nelle automobili che vanno a Lampedusa o a Porto Empedocle, la vita degli isolani sarebbe paralizzata. E così le famiglie dell' isola, dove circolano poco più di 200 automobili e ciclomotori, una decina di barche e una cinquantina di mezzi agricoli, sono costrette a ricorrere a qualunque mezzo per rifornirsi di nafta e benzina. Liquidi pagati a peso d' oro che spesso arrivano anche di notte con pescherecci maltesi, tunisini o lampedusani, che per solidarietà vendono parte del loro carburante ai linosani. «é tutto proibito, tutto fuori legge; e se qualcuno di noi venisse beccato mentre porta a casa bidoni di benzina che servono per non morire di fame, passeremmo guai seri», dice nell' anonimato un linosano. «Fino allo scorso anno - afferma il delegato sindaco dell' isola, Salvatore Remireze, 59 anni - la benzina e la nafta arrivavano una volta al mese dentro fusti metallici trasportati dalla nave di linea che collega Porto Empedocle con Linosa e Lampedusa. Ogni famiglia faceva scorte per tutto l' anno, con cinque o sei fusti di 80 litri ciascuno che venivano conservati in casa. Insomma l' isola, con 60 mila litri di benzina conservata in questa maniera era, (lo è ancora), una vera polveriera». E tutte le "autorità" chiudevano gli occhi. «La situazione è drammatica, non possono costringerci a fare i "contrabbandieri" - protesta il delegato sindaco. Prima ci hanno costretto ad ammazzare tutti gli animali dell' isola, pecore e mucche con le quali decine di famiglie tiravano a campare. Tranne cinque muli qui non ci sono più mucche e pecore perché il mattatoio non era a norma e l' hanno chiuso. Adesso ci chiudono i rubinetti della benzina. Ma perché non mettono un distributore comunale che apra almeno una volta al mese ?».
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