sabato 6 dicembre 2008

LINOSA, SCURE LUCERTOLE SUL MIO CORPO

Linosa è magica.
Nera di coste frastagliate e appuntite.
Torrida d'estate anche con il maestrale.
Selvaggia all'interno, con poche case abitate da viaggiatori solitari in cerca di silenzio.
Induce ad ascoltare il vento che sfiorando i capperi sprigiona un odore intenso. 
E' da girare a piedi o in bici per sentirla. Ritorno per ascoltare le sue storie, raccontate dai suoi pochi abitanti.
Pasquale racconta dei profumatissimi capperi, e ci invita a casa sua per assaggiarli. Sua moglie racconta storie antiche di mezzo secolo. Linosa è il verso lancinante delle berte al tramonto, gemiti inquietanti di bambini. 
I fondali dell'isola mi tengono avvinghiato alle pareti laviche che scendono a strapiombo sotto la superficie del mare.
Polipi, murene, cernie, saraghi, pesci pappagallo, ricci, stelle marine affollano le coste inducendo ad una lunga e dolce contemplazione. 
E' la sensazione di calura alla sera, il buio illuminato dalle costellazioni. 
I locali ti chiamano 'cià' ('fiato mio' in siciliano). 
Anche quest'anno mi ferisco sulle rocce e il bruciore nell'acqua marina mi fa sentire più vicina quest'isola. 
I 'fili' di Linosa mi avvolgono e mi rendono parte integrante di questo luogo. 
Linosa è un capriccio del mediterraneo. 
Le scure lucertole mi passeggiano sul corpo quando sono sdraiato sulle rocce e mi rubano il pane e pomodoro.
Linosa è l'amante perfetta per chi è in cerca del caldo torrido, del silenzio, del buio e del cielo stellato, e dell'odore del mediterraneo.
Ho già scolpito il tatuaggio di Linosa nel mio cuore.

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Un isola a 6,30 ore di navigazione a sud di Porto Empedocle. Il traghetto parte a mezzanotte e arriva all'alba, un cornetto caldo aspetta i nuovi arrivati al bar del porto. 
A Linosa ci si va a piedi, o in bici per sentirla meglio. Niente auto, non serve.
A Linosa si va con pochi soldi, perchè non servono. Giusto per il cibo e un gelato al limone la sera. 
Il pesce lo compri la mattina presto dai pescatori. 
Per andare a Linosa si deve amare il silenzio, la calura che brucia sulle nere roccie, e bisogna essere un po solitari in fondo all'anima. Chi vuole vita notturna puo' scendere alla fermata successiva del traghetto: Lampedusa. 
A Linosa il giorno lo si passa tra le varie calette a farsi arrostire dal sole, ma soprattutto a farsi ammaliare dalla vita marina che pulsa a qualche centimetro sotto il livello del mare tutto intorno all'isola. 
I polipi li puoi quasi accarezzare. A Linosa si fanno le overdosi di pasta con i capperi che i locali raccolgono per tutta la superficie lavica dell'isola, raccontadoti come li lavorano, seduti in mezzo alla strada sotto il sole a picco. 
Poi alla sera quando si è stanchi dei FILI, dei FARAGLIONI, della PISCINA NATURALE, della MANNARAZZA si puo' scegliere un giaciglio presso una casa dei locali a 25 € tutto incluso, oppure se si è proprio alle strette si può dormire all'unico campeggio a circa 10 €.
Quando si è fatto il pieno di tranquillità, pesce, mare cristallino, nero vulcanico e si è finito di giocare con le lucertole si puo' ritornare in Sicilia con lo sgangherato traghetto, ma solo se il mare non è mosso, altrimenti l'isola ti tiene avvinghiato per qualche giorno in più, e quelle volte che mi è capitato ho ringraziato il mare e il vento per avermi prolungato la permanenza. 
L'isola vuole bene a tutti e concede la PISCINA NATURALE dove si puo' fare tranquillamente il bagno quando il mare è mosso.
Linosà è diffcile a raccontarsi, lo si puo fare solo per metafore o per improbabili paragoni. 
Linosa è da vivere, da scottarsi, da strofinarsi sulla sua superficie nera levigata dal vento e dal tempo dove le lucertole anch'esse nere ti rubano il panino senza che tu te ne accorga.
Se stai due ore a fare snorkelling loro sono capaci di divorare l'unica fonte di sostentamento che ti sei portato per affrontare la lunga assolata giornata di mare. D'altronde sono loro i padroni dell'isola alla luce del sole.
E' da passeggiarci intorno per provare questa strana sensazione di essere al centro del mediterraneo ad un tiro di schioppo dall'Africa. E' da farsi rapire dal verso delle berte al tramonto.
A Linosa ci si arrangia, come hanno fatto i suoi pochi abitanti da oltre cento anni.
7mates.com