domenica 27 aprile 2008
I nuovi assessori nel comune di Lampedusa e Linosa
sabato 26 aprile 2008
venerdì 25 aprile 2008
Linosa, si sono svolti i funerali di Angelo Tuccio
Una messa in suffragio si svolgerà anche a Siculiana dove Angelo Tuccio, fondatore della confraternita di Maria Santissima Stella Maris, avrebbe dovuto prendere parte al "XVI Cammino di Fraternità delle Confraternite della Diocesi di Agrigento".
A ricordarlo è stato l'arciprete Giovanni Fragapane che nella sua omelia ha voluto confortare i familiari rassicurandoli sul fatto che per la caratura morale sarà di certo stato accolto in cielo e avrà già perdonato tutto e tutti. "Era un uomo molto devoto, di grande bontà, con il sorriso sempre sulle labbra ed era uno che si prodigava sempre per gli altri, amante della natura, assiduo frequentatore delle funzioni religiose - ha detto padre Fragapane nel corso dell'omelia -. Lo piangono e sono vicini alla famiglia anche i monsignori Carmelo Ferraro, Francesco Montenegro e Luigi Bommarito che hanno chiamato non appena appresa la notizia. Lo conoscevano anche loro, e sono concordi nel definirlo un angelo di nome e di fatto".
Al termine del funerale i figli di Angelo Tuccio hanno voluto portare mazzetti di fiori su tutte le tombe del piccolo cimitero di Linosa.
E la rabbia per una morte che forse poteva essere evitata, anche se saranno i risultati dell'autopsia a confermarlo o meno, sta montando a tal punto che i giovani dell'isola hanno annunciato l'organizzazione di una manifestazione.
giovedì 24 aprile 2008
La salma di Tuccio torna a casa
Tutto dipende dal fatto che la nave Laurana salpi da Porto Empedocle alla volta delle Pelagie.
Intanto oggi è stata effettuata l'autopsia, e si attendono quindi i risultati che stabiliranno se il ritardo nell'arrivo dell'elicottero del 118 sia stato fatale o meno all'uomo.
A richiedere chiarezza, oltre al delegato sindaco di Linosa, Salvatore Ramirez, erano stati anche i parenti della vittima che avevano annunciato un esposto con l'obiettivo di ottenere risposte sul perchè il mezzo di soccorso sia giunto sull'isola dopo diverse ore quando a coprire il tragitto da Lampedusa alla piccola delle Pelagie bastano al massimo 10 minuti.
mercoledì 23 aprile 2008
travolto dalla moto del nipote
Erano all'incirca le 21 di lunedì, lo scorso 21 aprile, quando Angelo Tuccio, pensionato di 65 anni, stava facendo ritorno a casa percorrendo a piedi una strada di Linosa poco illuminata con indosso, pare, una cappa scura munita di cappuccio che lo rendeva ancor meno distinguibile nell'oscurità.
Il caso ha voluto che da quella strada passasse a bordo di uno scooter F. B.: il ventiseienne nipote dell'uomo che, forse complice il vento che abbassava la visibilità, lo ha falciato senza rendersene conto. F. B. è in atto ricoverato al civico di Palermo: nello scontro ha riportato una frattura a una spalla.
"La morte di Angelo - ha detto Salvatore Tuccio, uno dei parenti - ci da un dolore doppio perchè dimostra come nei casi di emergenza la sanità ci abbandoni. Ci sentiamo ancora più isolati, abbandonati a noi stessi. Questa è l'ennesimo fatto che avviene sull'isola: noi meritiamo come gli altri soccorsi immediati. Non so se si sarebbe potuto salvare, lo stabilirà chi di dovere, ma sappiamo che in caso di emergenza è molto difficile che gli aiuti arrivino in tempo".
Questo l'accorato sfogo di uno dei congiunti della vittima, che ha anche raccontato di come l'elisoccorso che impiegherebbe appena 10 minuti a compiere il tragitto tra Lampedusa e Linosa sia invece arrivato dopo quasi 2 ore e mezza.
"Ho inoltrato formale interrogazione al sindaco di Lampedusa, Berdardino De Rubeis, e per conoscenza al prefetto Umberto Postiglione, affinché si faccia chiarezza sui motivi che hanno determinato questo ritardo nella macchina dei soccorsi - ha detto il delegato sindaco di Linosa, Salvatore Ramirez -. Si tratta di momenti preziosi per chi ha subito un incidente. Se succedesse un altro caso del genere dovremmo forse temere che i mezzi di soccorso non arrivino in tempo? Tutto ciò ci fa sentire isolati, qui da tempo si vive con la paura: siamo allarmati per quanto è successo perchè le cose brutte non succedono soltanto con la luce del sole nè tantomeno offrono un preavviso".
Ramirez accenna, quindi, a una burocrazia a fasi alterne: "Nel recente passato sono atterrati altri velivoli e persino di notte sono atterrati degli elicotteri. Ma non si sa perchè proprio in emergenza non si è riusciti in tempi confacenti al caso a produrre le necessarie autorizzazioni per il decollo" . Il riferimento appare chiaro: tra le voci susseguitesi durante l'attesa dell'elicottero c'era anche quella secondo cui il mezzo del 118 non ricevesse l'ok al decollo per la mancata omologazione della pista di atterraggio. Anche se, come affermato dal delegato sindaco, la pista è stata utilizzata comunque, e quella sera sia stata illuminata come prevede la procedura.
E' così che Angelo Tuccio dovrà aspettare ancora all'interno dell'ambulanza presente sull'isola, in uno stato di incoscienza e con evidenti fratture ed emorragie in corso, per poi essere intubato e sistemato per il viaggio dai paramedici finalmente giunti sulla più piccola delle Pelagie.
Purtroppo il viaggio alla volta dell'ospedale civico di Palermo si rivelerà vano, così come inutili saranno i tentativi, forse ormai tardivi, dei sanitari di tenerlo in vita: l'anziano morirà poco prima che sia trascorsa un'ora dal suo arrivo.
Per oggi è predisposta l'autopsia che mira a verificare se la morte sia sopravvenuta per motivi che nulla hanno a che vedere con il ritardo del ricovero o se la lunga attesa in assenza di cure mirate abbia accelerato un processo forse evitabile.
Investito e ucciso dallo scooter del nipote
martedì 22 aprile 2008
Muore aspettando per 4h l'elicottero
mercoledì 16 aprile 2008
Il sindaco azzera la giunta
sabato 5 aprile 2008
Carmelo Ardizzone entra da De Rubeis
martedì 1 aprile 2008
Pesce d'aprile
Il pesce d'aprile della Siremar L'ennesimo evento del lunedì sera arriva al culmine della "barzelletta" Siremar. Dopo le vicissitudini del periodo pasquale, con i seri disagi subiti dai passeggeri da e per Linosa, un altro weekend di paradossi si presenta sul palco di questo spettacolo di vita reale in cui si trovano protagonisti i linosani, la compagnia di navigazione, l'amministrazione locale e tutti i malcapitati di passaggio! E' da premettere che il venerdì è considerato il giorno di sosta del servizio di trasporto marittimo da Porto Empedocle alle isole Pelagie, definito con esattezza "sosta tecnica". Se non per casi eccezionali, chiunque voglia pianificare di venire a Linosa o Lampedusa con la nave, di certo non si organizza di partire il venerdì sera. E' davvero un peccato per chi appunto pensava di non poter partire venerdì sera del 28/03, rimandando a sabato il viaggio (perchè giovedì sera le condizioni meteomarine non lo permettevano): dopo le ore 21:00 invece la compagnia Siremar decide di partire. Per chi?! A chi lo ha comunicato?! Pazienza...il buon tempo di sabato e domenica consente alla nave di fare regolarmente, ed in orario, le corse stabilite e parallelamente alle acque si calmano gli animi. Ma la calma e la regolarità non possono durare a lungo, ormai non fanno più parte della vita quotidiana a queste latitudini! Lunedì sera tutto dovrebbe proseguire regolarmente: dalle ore 22:00 circa a Porto Empedocle, passeggeri e automezzi si accingono ad imbarcarsi sulla nave per raggiungere le isole Pelagie. Quasi pronti a partire, scatta la mezzanotte del primo aprile e l'annuncio dal megafono della nave invita ai passeggeri a scendere nuovamente a terra: a causa di un guasto tecnico la nave non parte. Ma certo, dovevamo immaginarlo.... è Pesce D'Aprile!! E lo è anche per i Linosani, che alle 5:30 del mattino si alzano per accogliere passeggeri e merce e non vedono neanche l'ombra della nave all'orizzonte... del resto, chi glielo doveva dire a mezzanotte?! L'informazione data la sera prima dopo le 21 da parte della biglietteria di Porto Empedocle prevedeva che la nave partisse, dunque non ha senso doversene assicurare ulteriormente al momento di partire (e poi a chi telefonare? la biglietteria chiude alle ore 23:00). I ripetuti guasti tecnici, i ritardi, la mancanza di informazione, l'inefficienza dei mezzi adoperati, l'indolenza ad intervenire, il contrasto di interessi, il disagio provocato a residenti e visitatori....l'inverno linosano è stata un pioggia continua di malcontenti; non basta il naturale maltempo a cui non vi è rimedio, non sono sufficienti gli scherzi della natura a cui non si può fare altro che accettare: ci si doveva mettere pure la Siremar a fare i suoi scherzi. E dov'è l'amministrazione in tutto questo??? Il problema dei trasporti sarà forse il più evidente, ma è solo il primo di una lunga lista di disagi che affligge l'isola di Linosa. Evviva il primo aprile!