venerdì 12 settembre 2008

A Linosa prendono il largo 98 tartarughini Caretta Caretta


Roma, 12 set. (Apcom) - Sull'isola di Linosa 98 tartarughini Caretta Caretta ce l'hanno fatta e hanno preso il largo: è il terzo nido che si schiude. Un evento raro ed eccezionale - sottolinea il Cts, il Centro per il recupero e monitoraggio delle tartarughe - che conferma le isole Pelagie un sito riproduttivo di inestimabile valore. I tartarughini che hanno preso il mare con successo appartengono infatti ad una specie inserita nella lista rossa della Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura) perché seriamente in pericolo di estinzione.

Sull'onda del celebre tormentone estivo di Edoardo Vianello "Per quest'anno non cambiare stessa spiaggia stesso mare", le tartarughe marine anche quest'estate hanno scelto per ben 3 volte la piccola isola di Linosa per deporre le loro preziose uova. Le tartarughe della specie Caretta caretta sono state infatti fedeli alla minuscola, ma ancora tranquilla, spiaggia di Pozzolana di Ponente a Linosa che, oltre ad essere luogo di inestimabile bellezza, si conferma ancora una volta il luogo riproduttivo più 'gettonato' in Italia.

L'ultimo dei tre nidi è stato deposto nella notte del 14 luglio da mamma tartaruga che dopo essere uscita dall'acqua si è trascinata faticosamente sulla spiaggia dove ha scavato una buca in cui ha deposto gelosamente 101 uova. Le uova sono state custodite e monitorate dagli operatori del Cts, che da oltre 10 anni si studiano e proteggono le tartarughe marine, anche con un piccolo ma attrezzato centro di recupero, realizzato con i fondi della commissione europea attraverso il programma 'Life', e funzionante grazie al sostegno del ministero Ambiente e della Regione siciliana. Il nido è stato regolarmente protetto e costantemente sorvegliato dai biologi e dai veterinari del CTS e da decine di volontari provenienti da tutta Italia che si sono mobilitati per dare una mano a questo straordinario rettile marino.

Il 'miracolo' della schiusa è iniziato la notte del 29 agosto quando alle ore 21.00 i primi tartarughini hanno fatto capolino dal nido, da circa 40 cm sotto la sabbia, per dirigersi, seguendo l'istinto, verso il mare. Un parto lungo e travagliato: solo in questi giorni si è conclusa la schiusa che ha visto ben 98 piccoli esemplari prendere il largo.

L'incubazione delle uova di norma dura circa 60 giorni, ma la sabbia nera di Linosa, che trattiene molto il calore, ha accorciato molto il periodo di incubazione influenzando peraltro il sesso dei tartarughini. Le alte temperature d'incubazione favoriscono infatti la nascita di esemplari di sesso femminile: insomma il futuro delle tartarughe, almeno a Linosa, è donna. Ma purtroppo non tanto roseo.

In base a stime recenti - sottolineano gli esperti del Cts - sono 60mila le tartarughe marine che vengono catturate accidentalmente ogni anno nel Mediterraneo durante le operazioni di pesca professionale. Di queste piu' di 10mila solo in Italia con una mortalita' degli animali che va dal 10 al 50%. Ogni peschereccio arriva infatti a catturare involontariamente fino a 20 tartarughe in una sola battuta di pesca. A questo si aggiungono la progressiva scomparsa dei siti di nidificazione, l'inquinamento delle nostre acque e le collisioni con le imbarcazioni.

Per aiutare questi animali, il Cts ha lanciato la campagna 'Adotta una tartaruga', per raccogliere fondi a favore del Centro recupero tartarughe marine di Linosa. Diventare papà o mamma di una tartaruga marina è semplice. Basta collegarsi a internet e compilare sul sito www.ctsambiente.it il coupon di adozione. A fronte di una piccola donazione si riceverà un kit completo di certificato di adozione, peluche e foto di Martina, la tartaruga protagonista della campagna salvata proprio a Linosa.

apcom

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